domenica 17 aprile 2011

Il punto in cui non hai deciso tu...

Ho vissuto ogni periodo della mia vita al massimo che potevo; convinta che ogni fascia d'età ha i suoi "sfoghi", pienamente convinta che ognuno di noi ha bisogno di darsi delle risposte, se non lo fai dando libero sfogo all'impulso continueranno sempre a riproporsi...sempre...indipendentemente dall'età. Quindi sono sempre stata convinta fosse meglio farle quando "arrivavano"..quando "le sentivi"; reprimere non è mai stato per me una soluzione ma un rimandare inesorabilmente l'evento. Così mi sono concessa il lusso di fare esperienze, di cadere, rialzarmi, vincere, perdere, dare botte nei denti e prendermi botte nei denti...vivere...godersi gli anni...nel bene e nel male...ma vivere. Può anche risultare un ottimo sistema per ritrovarsi a 40 anni con molti meno "e se avessi fatto? E se avessi detto?...molti meno rammarichi e rimorsi. Penso sia stato un buon modo di vivere. Un altro modo di vivere che ritengo positivo sia quello di accettare i cambiamenti. Forse per questo continua a piacermi la vita, anche se sono una che ogni santissimo giorno mi faccio paranoie mentali ad esaminare fino all'ultimo granello  ciò che mi accade attorno, ogni reazione di persone con cui ho parlato, ogni frase o dialogo a cui ho assistito.
Conoscere una persona di 48 anni ed aiutarla a scoprire che non ha più il coraggio di rimettersi in gioco è veramente pesante; frustrante ed anche avvilente. Mi chiedo che numero ha la botta nei denti che segna il limite? Quando finisce il coraggio di rimetterti in gioco? Quand'è che accetti la sconfitta della vita ed il tuo subconscio non vuole più sapere di esporsi al dolore? Ed incominci così a sopravvivere...e non più a vivere?
E quand'è che impari a riconoscerne i sintomi? Quando ti accorgi che sono tutte scuse quelle che stai elaborando, quelle che ti servono come giustificazione nel momento in cui ti ritiri dai giochi? Deve essere tremendo, non lo hai nemmeno deciso tu razionalmente...poi però ti ritrovi a pensare al passo successivo: cosa ti rimane? Per quello che mi riguarda credo che arrivata a quel passo, alzerò la testa convinta di poter decidere di rincominciare a giocare.

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