Ieri, dopo 41 anni, ho passato il primo giorno della mia vita senza un cane.
E' stato atroce!
Pioveva e tirava vento....ho passato tutta la giornata da uno stato di frenesia per andarmi a casa e mettere al sicuro il cane perchè non si bagnasse o perchè il vento l'innervosisce...poi cadevo frantumandomi contro la realtà di non aver più un cane. Ad un certo orario del pomeriggio mi ha investita la voglia irrefrenabile di andare a casa, doccia e tv col cane da coccolare, parlarci...salgo in macchina e mentre faccio la strada del rientro realizzo per l'ennesima volta che a casa non c'è nessuno da coccolare, nessuno che saltella mugolando quando arrivo, nessuno all'inizio delle scale che aspetta finisca la doccia.
Vorrei girare la macchina e vagare, in giro, così...per togliermi quella fretta, quel guardare l'orologio e dirmi è ora che vada a dar da mangiare...ma....dove vado....ogni due minuti piango...così...perchè escono da sole...a sto punto se proprio devo affrontare il dolore lo faccio per bene; mi vado a casa!
Inutile evitare qualcosa che sta lì...sa che prima o poi passi sotto quel ponte...e il dolore sta li ad aspettarmi...non ha fretta; ed è ovvio...lo affronto...subito...vince lui!
Ieri sera notavo quanto fosse grande la casa in cui abito, i mobili sono gli stessi, gli arredi pure...ma è grande, improvvisamente grande. Fuori il cortile sembra essersi raddoppiato...la stalla ha grandezze mai avute...al momento il dolore è quello che occupa più posto....è ovunque...io sono piccolissima....fa quasi rumore...un rumore assordante....si alterna tra la mia impressione di aver sentito mugolare il cane ed il silenzio.
Niente tv, niente radio....lo voglio ascoltare tutto questo malessere...tutto fino a quando non diventerà silenzio. E nel frattempo mi vado a letto, mi stendo e mi assale una domanda: ma ho fatto fare il giro al cane per i suoi bisogni? E' la risposta che mi terrà compagnia per tutta la notte: no, non glie l'ho fatto fare.
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