Oggi pomeriggio sono uscita con un'amica coetanea, si parlava del più e del meno fino a quando non si è arrivati a parlare dei miei animali; ed onestamente non so nemmeno il come visto che tendo a non parlare mai di persone e/o animali che mi danno emozioni. Comunque...fatto sta che viene fuori una frase che lì per lì (parlo di secondi...!) non mi ha infastidita più di tanto: ma come fai con quegli animali? Non ti legano troppo e quanti sacrifici richiedono? Normalmente la mia risposta, che sembra essere diplomatica ma vuol dire: taglia corto! è la classica: per me non è un sacrificio, quando lo diventerà smetterò di prenderne.
Finisce lì, e lei poi inizia a raccontare il suo quotidiano col convivente...non c'è mai, non l'aiuta in casa, ha sempre problemi con la figlia dell'ex moglie, è sempre nervoso, per fortuna la domenica va allo stadio ed alla sera ha una tele tutta per lui per vedere le partite.
So di non aver pazienza, so che la convivenza richiede ogni giorno dei compromessi, e spesso la mia forte libertà individuale mi ha portato a pensare fosse spesso colpa mia il non accettare le cose imposte, ma se vivo da sola c'è un motivo!
Le ho chiesto: scusa ma non ti stanchi mai? Bei pomeriggi allegri con te quando li fa? Ho con te condivide solo il nervoso, la figlia stralunata, il milan che perde?
Lei mi ha detto: ci vuole pazienza! Pazienza, pazienza per cosa? Che cavolo! Faccio un sacrificio ma per arrivare ad un fine che mi appaghi! Tu che fai il sacrificio per avere un uomo che continua chiederti pazienza...ma siamo sicure?
Lei dice che stare insieme ad una persona è così...ma chi cavolo lo ha detto!
Ancor di più sopporto se è per stare insieme a qualcuno che mi dà qualcosa di positivo...ma perchè devo fare tutto questo per uno che che ti allieta se va a vedere la partita sulla sua tv!!!!!!
Non è che alcune persone scendono un po' troppo ai compromessi? Talmente tanto che non pensano più che sono al mondo anche per star bene? O peggio ancor pensino di non meritarsi un po' di bene?
I miei animali mi fanno star bene, non danno per scontato che dia loro sempre da mangiare eppure adoro vederli mentre aspettano il piatto saltellando tutti contenti e gioiosi...mica voglio un uomo che scodinzoli ogni volta che vede il piatto, ma almeno uno che mi sorrida quando a tavola non c'è solo il telecomando della tv x cena!
PS: la devo smettere d'infervorirmi su questi argomenti!
Prima Pensa Poi Parla Perchè Parola Poco Pensate Portano Pena. Taci perchè potresti offendere, non è il momento giusto, si pensa ma non si dice,... Qui finalmente si parla e/o si pensa in sequenza casuale! Tanto chi legge apre solo se ha voglia e solo se ne ha voglia chiude! Sana libertà mentale,convinta sia la base del benessere, del rispetto verso se stessi e probabilmente verso gli altri Qui si sopperisce virtualmente a quello che l'orecchio non può fare: chiudersi quando vuole!
domenica 5 dicembre 2010
I compromessi, la pazienza ed il senso della misura
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la cosa brutta è che lei non si infervorisce , la tua amica dico ! apatia globale universale
RispondiEliminaSai, è dall'altro giorno che ci penso, forse dall'altra parte ci sono persone che pretendono troppo dalla vita e restano in attesa all'infinito? Magari invece, certe persone hanno imparato ad accontentarsi e così prendono qualcosa di buono nel quotidiano? E' apatia o sapersi accontentare? 40 anni fa la donna era vista poco più di una massaia sforna figli, difficilmente si ribellava perchè per lei poche erano le alternative. Ma oggi giorno? Emancipazione, uguaglianza (??!!)indipendenza...ma è mentalmente che ancora deve cambiare qualcosa, la consapevolezza di valere, di non essere in questa vita solo per far contenti gli altri. Questo penso, tante lotte, tanti reggiseni bruciati, ma le antiche e radicate impostazioni mentali...sono quelle da combattere, senza fuochi...senza rivolte...ma con gli insegnamenti di una mamma che ci crede veramente, che ti cresce con la convinzione che se dai gioia e benessere il minimo che puoi pretendere è che ti sia ricambiato:
RispondiEliminaForse dell'insegnamento delle nostre nonne e delle nostre mamme, ci portiamo in testa più di quello che riconosciamo.