mercoledì 10 giugno 2015

Aspetto che passi e nel frattempo provo a vivere

Ho indossato il vestito da campagnola che tanto ti piaceva,
ho calzato i sandali bassi per non essere più alta di te,
mi sono spalmata la crema al frangipane perchè dicevi "sa da donna"
ho comprato le caramelle all'olivello spinoso che mi fregavi sempre
e sono venuta da te. Certo l'appartamento sarebbe stato meglio ma...aimè... molto più consona la camera mortuaria. Eri nell'ultima sala sul lato sinistro della camera mortuaria, al fianco destro della porta c'era il tuo nome con una delle ultime foto che hai fatto poco dopo aver comprato la moto nuova. Dentro era fresco, tua nipote stava in  piedi immobile vicino al banchetto delle offerte all'enpa di Ravenna (non hanno voluto fiori ma offerte...avresti concordato), tua sorella parlava con una signora mentre un'altra seduta alla sinistra del banchetto recitava una preghiera del rosario e mi par che abbia sgranato tre o quattro corone ( su questo avresti brontolato) per poi ultimare riponendo il rosario nella custodia tonda in metallo.
Sono stata alla tua sinistra per un'oretta e mezza ed ho visto i tuoi amici fuori seduti alla panchina, ogni tanto qualcuno entrava per poi uscire con il magone. Chi era stupefatto, chi era deluso, chi addolorato, chi triste...hai mai fatto caso a quanti modi diversi ci sono di piangere?
La bara era chiusa perchè dicono non fossi presentabile, però tua sorella ha detto d'averti vestito tutto quanto da motociclista....sarai stato uno strafigo!
Sopra alla bara c'era una foto della madonna...proprio sopra alla tua fronte, mentre sopra le tue ginocchia qualcuno aveva posato il tuo vecchio lettore mp3...probabilmente con l'intenzione di farti fare l'ultimo viaggio a suon di metal. I tuoi colleghi di lavoro ti hanno portato una corona di fiori bianchi augurandoti un buon viaggio.
Tua sorella era relativamente sollevata dal fatto che tu avessi risparmiato soldi sufficienti per pagare le spese del funerale, ma per fortuna non ha voluto fare la cerimonia in chiesa...sarebbe stato troppo e tu avresti iniziato con improperi per niente opportuni.  I gatti sono già stati affidati senza nessun problema e forse senza nemmeno traumi...e non è che hai risparmiato loro un macabro scenario!
Ti faranno cremare e poi ti porteranno nella casetta di famiglia a Villanova (la parte vecchia, sulla sinistra) Io e te li dentro eravamo le persone più discrete..io per dote naturale tu per cause di forza maggiore. Tua sorella è ancora una bellissima donna e tua nipote ha tutte le carte in regola per superarla. Forse le persone che meno ti conoscevano, ma nei loro occhi c'era dolore.
Ho ricordato noi...solitari a tal punto da infastidirci...ma così sensibili da non dircelo...discreti da non chiedere mai oltre gli occhi lucidi ma così imponenti di presenza da farci sentire presenti anche non fisicamente. Orgogliosi da non prendere mai la prima parola sui sentimenti ma così abituati a guardarci negli occhi da capire che era solo questione di regalarci del tempo per poi sfogarci.
Cosa vuoi che ti dica Pietro? Che mi manchi? Che ho contato i giorni in cui non mi arrivava il tuo buongiorno? Che mi sono chiesta cosa farmene del doccia schiuma che ti avevo preparato? Cosa vuoi che ti dica Pietro? Vuoi che ti descriva il respiro affannoso che ogni tanto mi prende? Vuoi che ti dica che non me lo aspettavo da te? Che mantenessi le promesse del sabato a pranzo assieme? Del giro vegano a Ravenna? O dello scambio di guida tra la mia macchina e la tua moto?
Non posso dirti nulla del genere perchè già le sai tutte; posso dirti però che se veramente questo mondo non ti piaceva, se veramente questa vita ti faceva talmente male da non sopravvivere nemmeno coi cari amici,  capisco che l'unico rimedio era andarsene. Hai avuto coraggio nel fermare un treno che proprio non ti andava; ed hai avuto la convinzione di ciò che facevi senza chiedere aiuto con un sms, senza cercare una salvezza, un appiglio per non farlo; nulla...volevi proprio essere sicuro di finirla lì.
Io cercavo sempre d'insegnarti a non giudicare niente e nessuno mentre tu sei stato il peggior e severo giudice di te stesso. E non piacersi, non trovarsi mai nelle corde giuste è un brutto vivere Pietro.
Vai tranquillo che sicuramente troverai di meglio, spero solo che se ti devi reincarnare tu lo faccia in un essere vivente longevo a sufficienza da potermi  dare il tempo di ritrovarti. E se invece sarai tu a ritrovare me so già che farai qualsiasi cosa per farti riconoscere.
Io...che vuoi...ad ogni arcobaleno ti cercherò...con una fitta al cuore ed una lacrima per occhio, ma sorriderò perchè comunque sia finita per te sarà sempre finita meglio di quello che avevi qua.
Mi farò bastare questo Pietro, perchè tutto il resto ha un sapore amaro che piano piano si allontanerà, sbiadendo i ricordi e smorzando i sentimenti permettendomi così di ricordarti con il sorriso che ci regalavamo ad ogni incontro.
Ti voglio bene Pietro, ti voglio molto bene.






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