Portone d'entrata con portale in sasso d'Istria |
Finestrone con balaustrata e cimasa |
Particolare stemma di famiglia sul portale d'entrata |
Finestre con moro bendato primo piano e leone al secondo piano |
Finestre al primo piano, piano nobile, con fascia in sasso d'Istria |
Particolare della testa di leone sul cornicione delle finestre al primo piano |
Il leone sul portale d'entrata e la testa di leone sulla finestra |
Finestra al secondo piano con testa di moro bendato |
Facciata del palazzo prima della ristrutturazione |
Fiancata del palazzo in via D'Azeglio |
Particolare sotto uno dei tre balconi al piano nobile, questo fa angolo con Via D'Azeglio |
Balcone primo piano angolo Via D'Azeglio e Via Longhi |
Particolare di testa di moro bendato sotto al balcone in angolo con Via D'Azeglio e Via Longhi |
Il Palazzo venne costruito agli inizi del XVIII secolo creando dissapori tra le famiglie Rasponi.
Il motivo della controversia era il diritto di prelazione su di una casetta, chiamata "casa della Polidora" posta fra due proprietà del conte Giuseppe Rasponi. Questi, spalleggiato dal fratello Giovanni vescovo, la pretese per poter costruire un unico palazzo, ma il fratello Carlo Maria si opponeva per timore che l'alto palazzo potesse togliere la luce alla sua abitazione (Palazzo Rasponi in Via D'Azeglio, ora ex tribunale).
Nella controversia tra i due fratelli venne chiamato a giudicare l'arcivescovo di Ravenna che diede ragione al fratello Giuseppe.
S'iniziò così la costruzione del palazzo che in facciata risulta essere lunga circa 70 metri ed alta 24 (compresa la torretta) la fiancata in Via D'Azeglio è lunga poco meno della facciata; tutto il palazzo ed il giardino interno coprono un'area di circa 5 mila metri quadrati.
Bisogna ricordare che prima della sistemazione della piazza, il palazzo si allungava per tutta Via Agnese comprendendo i resti della basilica omonima ed un giardino. La basilica (risalente al V) fu soppressa ed in parte demolita nel 1808; e nel 1930 (anno in cui fu sistemata la piazza) scomparvero anche il grande arco absidale e avanzi di demolizione. Alcuni colonne e parti della basilica vennero custodite all'interno del giardino del palazzo.
La parte del palazzo in Via Margherita di Savoia ha la facciata che s'arresta dopo quattro finestre per lasciar posto ad un edificio più basso e modesto adibito a scuderia ed alloggi per la servitù.
In via Longhi si ha l'ingresso al giardino interno.
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