lunedì 14 aprile 2014

Competizione

Mi vien da dire: dai che passa...! Ma le frasi di comodo non fanno per me.
Analizzare, studiare, ragionare, ridurre tutto ai minimi termini per rendere più facile la metabolizzazione delle emozioni, dei contesti, degli eventi.
Ed effettivamente rabbia, risentimento, rancore sono sentimenti che non mi appartengono.
Quasi tutte le mie onde emotive sono sotto controllo; mi resta ancora aperta quella della competizione...mi provoca ancora un po' di nervosismo.
Mai stata competitiva; e nemmeno ho ancora capito se è un pregio o un difetto.
Ogni volta che mi sono trovata in situazioni di competizione ho sempre lasciato il campo.
Cedo il passo agli altri, non amo la sfida e non condivido il senso di vittoria sulle altre persone.
Non è per niente uno stimolo, anzi...non m'interessa nemmeno valutare le mie "carte" per comprendere se posso vincere o meno...a priori...me ne vado.
Figuriamoci se è una persona a cui tengo a mettermi in competizione...mollo tutto! Giù dalla giostra!
Che tristezza.
Ci sono donne e uomini che con la competizione dimostrano quanto tengono ad una cosa e ad una persona.
Il mio cervello invece ragiona al contrario, continuerà a dirmi che se una persona arriva a metterti in competizione vuol dire che qualcosa viene a mancare; se vuoi bene a questa persona lasciala libera, perchè forse troverà chi le darà quello di cui ha bisogno.
E forse, dico forse, io troverò qualcuno a cui basta quello che ho da dare.
Anche questa può ritenersi una dimostrazione d'amore?
Che sia facile non è dato per scontato, che sia frainteso molto di più.
Un bel respiro profondo...anche due...o quelli che ci vorranno...
Placata anche quest'onda tutto tornerà a girare come piace a me.
Piano piano...pian pianino...il cavallo selvatico impara a dissetarsi in un altro abbeveratoio.



Nessun commento:

Posta un commento