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Solo Piccola ed un dolce Cigno lo sanno. Mi ha cercata ed ho risposto....probabilmente per mettere alla prova i miei sentimenti valutando reazioni, emozioni, stati d'animo. Preoccupazioni non volevo crearne, anche se riconosco che Piccola é stata con le antenne dritte e forse lo è tutt'ora; ma lo sa...lei lo sa quanto mi sia sempre piaciuto sfidare i miei limiti voler vedere cosa c'è oltre alle barriere protettive...lo sa che non ho altre vie se non quella di un passo oltre il limite. L'ho aiutato e spinto a fare un passo che da solo non riusciva a fare pur capendo che la madre aveva bisogno di tante e troppe cure che lui non poteva garantire. Mesi senza mai affrontare l'argomento "noi due", giri d'ostacoli degni del più rispettato prestigiatore. L'ho assecondato, aspettando e pur sapendo che non vi era via di scampo, che prima o poi i fantasmi li devi affrontare, sono lì a spolverare gli scheletri mentre aspettano che tu, rassegnato, apra le ante dell' armadio. Si sono aperte.... Ed eccomi lì ad ascoltare una persona che si lamenta di come io reagisca male quando lui parla di 'noi', di quanto io non lo abbia capito nel suo intento di 'dimenticarsi di me in ogni modo'. Per lui però non é cambiato nulla, mi ha fatto male in tutti i modi più vili che poteva....ma per lui non è cambiato nulla.....tono basso ed occhi che guardano il pavimento...mi dice : sei la persona a cui tengo di più Avrei voluto fargli tante di quelle domande da procurargli un embolo, ma solo una mi é scappata: se una persona riesce a fare così tanto male a chi per lui é la più importante della propria vita....di cosa altro é capace di fare? Non dovrebbe forse proteggerla? Non dovrebbe fare in modo che la bellezza tanto amata di una persona venga, almeno, intaccata il meno il possibile? Non dico che la devi mettere in una campana di vetro, ma neanche accoltellare ripetutamente alle spalle. Ma la sua risposta rimane esemplare : si può migliorare. Concordo, te lo auguro ma temo che fino a quando non prenderai coscenza di quanto male hai fatto, lo rifarai sempre convinto che la colpa non sia tua, ma di chi non riesce a superare il dolore, di chi non riesce a fidarsi più, di chi aspetta inesorabilmente un'altra pugnalata. Ed è lì che suona il suo cellulare, riconosco una voce di donna preoccupata di sapere come sta.....e guardo lui in imbarazzo sotto i miei occhi che non hanno mai abbassato lo sguardo, risponde a mono sillabe: non va bene, mi hanno lasciato solo a sistemare un mucchio di cose, no non sono a casa, sono fuori, ogni tanto mi fa bene uscire, mi costringono a fare delle uscite, non mi sono fatto sentire perché a volte è difficile....mi chiudo in me stesso... Suona anche il mio di cellulare : ciao Alessandro, sono a casa con. .... no che non disturbi, ok, ci sentiamo più tardi. Chiudo la telefonata, anche lui chiude la telefonata....sta attentamente esaminando il terzo scalino della mia scala...io sto attentamente esamindo lui che esamina il terzo scalino della mia scala......si gira e prima di permettergli di dirmi una qualunque frase che possa offendere la mia intelligenza...sorrido...un sorriso malinconico, triste, un sorriso di consapevolezza.....stavolta non hai più una schiena d'accoltellare. Vedi nulla é cambiato...sempre così ambiguo, sempre così pronto a sporcare quel poco che c'è, a buttare giù quella piccola mattonella che hai provato a mettere...forse per questo non dici nulla quando ti chiedo di non vederci più, forse é per questo che sono giorni in cui non mi telefoni. Mi chiedo quanto veramente ti possa conoscere, perché se sono giorni che non ti fai sentire io sono pienamente convinta sia solo perché al momento hai una voce di donna nuova.